L’olfatto del cane addestrato è impiegato per rilevare malattie metaboliche e aiutare la medicina. Può essere utilizzato per il Covid-19. Servono procedure di sicurezza e protocolli operativi idonei. 

Medical Detection Dogs Italy Onlus promuove la preparazione e l’impiego dei cani a sostegno della ricerca biomedica e dell’assistenza e prevenzione rivolte ammalati. Insieme all’Università Statale di Milano – Dipartimento di Medicina Veterinaria, ha predisposto il progetto di ricerca scientifica sull’impiego del fiuto del cane nell’individuare le infezioni da Covid-19. 

L’obiettivo del progetto è fornire ai Servizi Sanitari una metodologia di rilevamento preventiva di massa non invasiva, economica, veloce e sicura, basandosi su una ricerca preliminare scientifica che avvalori la metodologia tecnica da impiegare poi sui cani. Essa potrà essere impiegata nel futuro anche su altre tipologie di infezioni virali e batteriologiche con i “Bio Detection Dogs”.

Le premesse

Molti studi scientifici ed esperienze in diverse nazioni dimostrano che il cane addestrato rileva la presenza di malattie metaboliche individuando gli odori veicolati dai VOCs (Composti Organici Volatili) associati alla patologia. Queste sue grandissime abilità olfattive sono già impiegate nella ricerca biomedica (su tumori, malaria e altre malattie) e nell’assistenza e prevenzione con l’allerta ai malati, ad esempio di diabete ed epilessia. Una delle ricerche recenti è quella pluriennale svolta in Italia sul tumore al polmone da Università di Milano – Dipartimento di Medicina Veterinaria e IEO – Istituto Europeo di Oncologia e MDDI, pubblicata nel 2018. Ha indicato una percentuale di successo del 95%.  

Sono in corso all’estero ricerche per verificare come il cane può rilevare allo stesso modo la presenza di Covid-19. Una in Germania, già pubblicata, della Facoltà di Veterinaria dell’Università di Hannover con le Forze Armate tedesche (ma su campioni di saliva con virus inattivato), un’altra ancora in corso nel Regno Unito, dell’associazione Medical Detection Dogs con la London School of Hygiene&Tropical Medicine e l’Università di Durham. I cani sono stati testati anche negli aeroporti in diversi Paesi. 

Il Covid-19 è un virus che non ha odore in sé, tuttavia scatena reazioni fisiologiche nelle persone infettate, che il cane può rilevare. Le malattie respiratorie modificano l’odore del corpo e il cane è capace di accorgersene facilmente. Va dunque individuato il substrato biologico più idoneo per preparare i campioni su cui addestrare il cane, prima di passare allo screening diretto sulle persone, e vanno stabilite le misure di sicurezza necessarie per salvaguardare gli operatori e i cani dai contagi, in aggiunta ai Dispositivi di Protezione Individuale usuali. 

Le tre fasi operative del progetto

1a Fase – Rilevamento sui campioni. Addestramento dei cani a individuare attraverso l’olfatto su campioni biologici la presenza di VOCs associati agli effetti del Covid-19, per dimostrare scientificamente l’affidabilità dell’olfatto del cane (come è già stato fatto per il tumore al polmone). I campioni biologici sono forniti da un importante istituto di ricerca lombardo, i locali-laboratorio e le strumentazioni dall’Università a Lodi, i cani e gli operatori da MDDI. Sono impiegati cinque cani di cui tre già esperti (un Labrador, un incrocio segugio e un pastore belga Malinois) in quanto hanno già partecipato alla ricerca sul tumore. Questo ridurrà di molto il tempo del loro allenamento.

2a Fase – Rilevamento sulle persone. Dopo la preparazione al rilevamento sui campioni, i cani vengono addestrati a farlo sulle persone. Il passaggio avviene secondo il modello operativo già seguito con i cani da allerta diabete da MDDI. Permette di predisporre il protocollo operativo di sicurezza.  

3a Fase – Preparazione delle unità cinofile per lo screening sulle persone (in scuole, aeroporti, centri commerciali, RSA e altri luoghi), preferibilmente tra quelle che già operano nella discriminazione olfattiva per scopi preventivi e sociali (ricerca droga e esplosivi, sicurezza pubblicae privata, ricerca persone e soccorso…).

Tempi

Qualche settimana di allenamento per preparare i cani già addestrati alla discriminazione olfattiva su campioni. Per il successivo rilevamento sulle persone qualche mese.